Biglietto da visita: guai a sottovalutarlo

17.06.2020

"E quello cos'è? Ancora usi i biglietti da visita? E' roba superata, ora è tutto digitale, tutto su internet!" Se qualcuno ha reagito in questo modo quando avete estratto il vostro biglietto da visita, beh, sappiate che si è sbagliato di grosso. Certo, oggi è necessario farsi trovare su internet, ma il passa-parola e la circolazione di volantini e biglietti da visita sono ancora tra le mosse fondamentali per farvi conoscere. Che facciate parte di un'azienda, o abbiate un negozio o siate un libero professionista, la vostra prima impressione è data da quel piccolo cartoncino tascabile.

Il biglietto rappresenta il primo contatto, deve quindi rappresentarci, essere corretto in tutte le sue parti e identificarci, renderci riconoscibili immediatamente per quello che siamo o facciamo e con lo stile che ci appartiene.

Per prima cosa deve essere chiaro e semplice: deve riportare le informazioni necessarie e utili (mi è capitato spesso di trovare clienti che volevano inserire contatti Skype, Linkedin che però non usavano mai...); ciò non significa che debba avere testo nero su fondo bianco e con un'unica font, ma nemmeno troppo vistoso e pacchiano con 5 font diverse. Il grafico, una volta conosciuto il nostro stile (e ciò di cui ci occupiamo), ci presenterà delle bozze differenti dalle quali partire per sviluppare poi la versione con la quale ci sentiremo più in sintonia. 

Il biglietto da visita, oltre a riportare gli elementi indispensabili, deve mettere in evidenza le competenze che possono essere rilevanti per la nostra professione: non è un Curriculum Vitae, le informazioni da dare vanno scelte con criterio.

Oltre all'aspetto visivo, è importante la fattura del biglietto: quelli troppo leggeri si logorano più in fretta e rischiano di essere buttati via al primo angolino piegato, inoltre danno l'idea che non gli abbiamo dato grande importanza e presentarsi con un biglietto di carta da fotocopia non è molto professionale. 

Il biglietto da visita è la prima "pubblicità" che il cliente ha di noi, e resta nelle sue mani fino a quando ne avrà bisogno, è quindi importante che possa rimanerci il più possibile.

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